CAMPAGNA #LIBEREDIESSEREMADRI


IN OCCASIONE DELL’ 8 MARZO 2020
IL COMITATO MADRI UNITE CONTRO LA VIOLENZA ISTITUZIONALE
LANCIA LA CAMPAGNA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: #LIBEREDIESSEREMADRI

Il Comitato Madri Unite Contro La Violenza Istituzionale riceve quotidianamente testimonianze di emergenza capillare e incontrollata nel sistema dei Tribunali ordinari e minorili di tutta Italia.

LE MADRI ED I LORO FIGLI SONO SOTTO FEROCE ATTACCO.

La legge 54 del 2006 che tutela la bigenitorialità assoluta, consegna i bambini al genitore violento, inadeguato, anaffettivo, ecc., ecc. ed impone rapporti forzosi, senza tener conto minimamente dei traumi che ciò provoca in bambini già vittime di violenza diretta o assistita.
Le donne che denunciano violenze non vengono credute e si trovano a dover affrontare vere e proprie guerre giudiziali, rivittimizzate dalle stesse istituzioni che dovrebbero proteggerle.
Dalle testimonianze emerge chiaramente come il “modus operandi” sia identico in da Nord a Sud Italia.

LA VIOLENZA NON VIENE RICONOSCIUTA E SCAMBIATA PER CONFLITTO.

I bambini non vengono ascoltati, i loro diritti vengono violati senza alcun scrupolo e le madri definite: simbiotiche, iperprotettive, alienanti.
Davanti al rifiuto del padre violento, i minori vengono costretti a percorsi psicologici e neuropsichiatrici su basi assurde, fino ad essere allontanati dalla loro figura di riferimento attraverso prelevamenti coatti tra lacrime, urla e disperazione, di cui nessuno parla, per essere collocati presso esso o in casa famiglia.

VIENE RICHIESTO IL “RESETTO" DEIMINORI, MA UN RAPPORTO GENITORIALE NON PUO’ ESSERE COSTRUITO CON LA FORZA

Madri e bambini vessati, costi delle CTU esorbitanti, affido o collocamento presso i padri quasi di default a seguito CTU a favore dell’alienazione parentale, nonostante la stessa sia stata ritenuta non riconosciuta ed inesistente dallo stesso Ministero della Giustizia e della Salute.
Rare le registrazioni dei colloqui in CTU e quasi mai consegnati alle parti e men che meno in tribunale. Costante mal operato dei servizi sociali e falsità delle loro relazioni. 
 
TUTTO QUESTO AVVIENE MENTRE I VIOLENTI FANNO IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO OPPONENDO DINIEGHI PER QUALSIASI RICHIESTA PROVENGA DALLE MADRI NELL'INTERESSE DEI FIGLI E PER CONSENTIRE LORO UN REGOLARE SVOLGIMENTO DELLA VITA QUOTIDIANA.
 
Chi controlla?

Chi vigila?

Chiediamo l'intervento urgente delle istituzioni e supporto di tutta la società civile, associazioni, centri antiviolenza.
Chiediamo che il Ministro Bonafede mandi una ISPEZIONE URGENTE.
Tutti devono sapere cosa avviene nei Tribunali italiani perché è un qualcosa di scandaloso, inaccettabile ma radicato e strutturato e che sta distruggendo capillarmente la vita di donne e bambini.

COMITATO MADRI UNITE CONTRO
LA VIOLENZA ISTITUZIONALE

Il Comitato precisa di non essere un'associazione di mutuo soccorso né possiamo in nessun modo fornire pareri legali o consulenze. 
Lo scopo è quello di agire a livello istituzionale e mediatico al fine di far comprendere quale sia il reale stato dei fatti nei Tribunali italiani.
Vi preghiamo pertanto di non inviare le vostre storie personali o richieste di aiuto alla mail del comitato ma solamente i vostri dati per essere inseriti/e, come singoli soggetti o associazioni, tra i sostenitori del comitato.
Pertanto alla mail This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. dovranno pervenire solamente le dichiarazioni di adesioni agli scopi del comitato così come pubblicati nel comunicato stampa e copia di un documento di riconoscimento.

NESSUN DATO SENSIBILE FORNITO PER L'ADESIONE VERRA' OVVIAMENTE MAI DIVULGATO A TERZI O PUBBLICAMENTE.

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